L’eliminazione dei tatuaggi e delle macchie è sicuramente uno dei campi in cui la tecnologia laser ha permesso un enorme progresso rispetto a quelle che erano le tecniche tradizionali. Oggi è infatti possibile eliminare in modo permanente un tatuaggio (anche se multicolore) oppure una macchia della pelle senza lasciare alcun segno del trattamento.
Per l’eliminazione dei pigmenti della pelle (che siano inchiostri usati dai tatuatori, frammenti di asfalto o altro materiale colorato rimasti sotto pelle dopo un incidente stradale o macchie solari causate dal fotoinvecchiamento) esistono strumenti specifici: i laser Q-switched. Questi laser si caratterizzano per la capacità di emettere una elevatissima quantità di energia in un tempo brevissimo.
La prima pubblicazione sull’utilizzo di una tecnologia laser Q(uality)-switched è del 1968 e offre il primo studio istopatologico nell’uso di questi laser nella rimozione dei tatuaggi. Del 1983 è invece il primo studio clinico nel quale si sottolinea l’efficacia nella rimozione di tatuaggi di una tecnologia in grado di emettere energia per un tempo brevissimo.
Un’emissione così breve dell’energia con potenze di picco ottiche dell’ordine dei megawatt ha permesso di aggiungere ai ben noti effetti foto-termici dei laser a lunga durata di impulso anche quelli foto-meccanici/foto-acustici.
Quando il bersaglio melanina o pigmento è colpito da questo tipo di impulso si assiste a una sua frammentazione. Se prima i frammenti di pigmento non erano eliminati dalla pelle perché troppo grandi, ora i frammenti più piccoli possono essere eliminati mediante fagocitosi da parte dei macrofagi (cellule spazzino) della pelle.
L’utilizzo di diverse lunghezze d’onda permette di trattare pigmentazioni di colore diverso (tatuaggi multicolore o tatuaggi ad uso cosmetico) e di raggiungere profondità differenti nella pelle. Per questo motivo sarebbe necessario disporre di un laser q-switched per ogni colore da trattare.
Oggi tuttavia la moderna tecnologia ha permesso di riunire più sorgenti laser (e quindi più lunghezze d’onda) in un unico strumento, come il laser Q-plus della Quanta Systems.