Il peeling chimico consiste nell’applicazione sulla superficie cutanea di una o più sostanze esfolianti, che provocano la distruzione e la successiva rigenerazione di porzioni dell’epidermide e/o del derma.
Questa tecnica produce quindi un processo riparativo controllato, che può determinare un rinnovamento cutaneo con riduzione o scomparsa di cheratosi attiniche, discromie pigmentarie, rughe e cicatrici depresse superficiali.
Il peeling chimico può determinare modificazioni della pelle a seconda della profondità di azione delle diverse sostanze attraverso vari meccanismi:
- stimolazione della crescita epidermica attraverso la rimozione del solo strato corneo
- distruzione specifica degli strati cutanei danneggiati con conseguente rigenerazione del tessuto normale (cheratosi attiniche e discromie pigmentarie)
- induzione di una reazione infiammatoria più profonda nel tessuto (l’infiammazione può indurre la produzione di nuovo collagene e proteoglicani nel derma)
Livello di profondità | Sostanza impiegata |
---|---|
Molto superficiali
(strato granuloso epidermide) |
Ac. Glicolico al 30-50% (o altri AHA)
Soluzione di Jessner applicata in 1-3 strati Resorcinolo a bassa concentrazione (20-30%) applicato per pochi minuti Ac. Tricloroacetico (TCA) al 10% applicato in singolo strato |
Superficiali
(derma papillare) |
Ac. Glicolico 50-70%
Soluzione di Jessner applicata in 4-10 strati Resorcinolo 40-50% per 60 minuti TCA 10-30% |
Media profondità
(fino al derma reticolare superficiale) |
Ac. Glicolico 70% applicato da 3 a 30 min
TCA 35-50% Peeling combinati |
Profondi
(fino al derma reticolare medio) |
Formula al fenolo di Baker e Gordon |
Viene impiegato a concentrazioni elevate per ottenere peeling superficiali. Le concentrazioni ad uso medico sono quelle da 40% in su.
L’obiettivo del peeling è quello di ottenere una leggera esfoliazione, per rendere la superficie cutanea più liscia in assenza di effetti collaterali.
Deve essere neutralizzato con sostanza a pH alcalino (bicarbonato di sodio). In genere non provoca disconfort dopo peeling e non sono necessari giorni di astensione dalle attività sociali.
E’ il peeling più impiegato per il trattamento di esiti cicatriziali e rughe, tuttavia offre notevoli effetti migliorativi sulle cheratosi attiniche e sulle iperpigmentazioni.
Può essere impiegato a concentrazioni diverse a seconda della profondità delle lesioni da trattare.
E’ necessario un priming (preparazione al peeling) nelle 2 settimane precedenti al trattamento. Il peeling è doloroso, dura 5-10 min (è possibile impiegare creme anestetiche), non deve essere tamponato.
Il post-peeling è caratterizzato da intenso arrossamento per 2 giorni circa, seguito da desquamazione per ulteriori 3-5 giorni.
E’ necessario applicare delle medicazioni nei giorni successivi al peeling ed astenersi dalla esposizione ai raggi UV. Limita le attività sociali per circa 1 settimana. Gli effetti definitivi del peeling si apprezzano a partire da 1 mese dopo il trattamento.